Sunday, December 26, 2010

Perchè [sic.] ci avete rotto le scatole

Un maxi telo, una posizione di valore sulla circonvallazione interna di Milano in piazzale Baracca, nel pieno del traffico cittadino orientato sia sul flusso delle automobili di Porta Vercellina, che su quello "secondario" di Corso Vercelli, qui meno di 50.000 € non sono stati spesi, più probabilmente qualcosa come 80.000 €, IVA esclusa, per un mese di affissione.

La "creatività" extra. Spero gratis, anzi c'è da pensare che l'abbia fatta un Dottore in Economia Aziendale, ora stagista aspirante Marketing Manager, fresco di corso serale di Marketing, usando Microsoft Publisher dopo una conference in cui i capi, analizzando trends, goals e targets con l'aiuto di qualche strepitosa slideshow in PowerPoint ricevono il mandato dalla casa madre di localizzare asap la campagna internazionale "Why spend life in one box?".

Detto fatto: "Perchè vivere in una scatola?" [sic.] "Nuova ix20 la monovolume che non ti aspetti" firma Hyundai.



Peccato che in tutto questo si sia ignorato che "perché", in Italiano, usi l'accento grave. Non è complicato: shift+è = é e magicamente la fastidiosa sottolineatura rossa del controllo ortografico sparisce e, non trascurabilmente, non si fanno figure da analfabeti che conoscono tutte le paroline magiche, che amano sfoggiare per darsi un tono gli esperti di Marketing (salvo poi probabilmente non capirne il significato), ma che dell'italiano preferiscono la versione leet, quella dell'sms che avrà spedito la sera alla "tipa":
sn 1 grnd o appn spdt la nv cmpgn pbblct di hyundai, c vdm x 1 ape al noon? poi fccm 1 giro cl bolide